V Simposio Internazionale della Ceramica Contemporanea 2009

Pubblicato il 12/11/2013

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Nel 2009 Alessandra Bandini è stata selezionata per partecipare al V Simposio Internazionale della Ceramica Contemporanea organizzato dai comuni di Bassano del Grappa, Este e Nove, vincendo il premio per la sezione design d’arredamento.

L’iniziativa nasce sulle orme dell’esperienza delle precedenti edizioni del 1972, 1974 e del 1978 con le quali si è voluta promuovere e diffondere la conoscenza e la pratica della ceramica.

L’obiettivo del Simposio risiede nel desiderio di ricercare attraverso momenti di confronto, culturale e formale, nuovi stimoli e nuove proposte ed innestarle sulle strutture esistenti, anche attraverso l’incontro con grandi maestri come Tasca, Pianezzola, Lucietti, Sartori.

 

Questa edizione ha offerto tre classi di concorso: ceramica artistica, design per la tavola e design d’arredamento.

I dodici partecipanti, provenienti da vari paesi europei, sono stati ospitati per realizzare le proprie opere presso aziende del settore, quali Ceramiche Artistiche Pizzato Marco, Ceramiche Barettoni già Antonibon, CIBAS, Elios Ceramiche Artistiche e ESTE Ceramiche Porcellane e da istituti statali come il De Fabris o l’I.S.A. Corradini.

 

L’evento è stato strutturato in un momento di realizzazione dei progetti presentati, , e un momento espositivo presso il Museo della Ceramica Palazzo Sturm, la Fondazione Accademia  dell’Artigianato Artistico e il Museo Civico della Ceramica di Nove.

Le opere vincitrici, una per ogni categoria, sono ora parte delle collezioni permanenti dei musei indicati poc’anzi nella sezione dedicata alle varie edizioni  del Simposio.

Importanza rilevante assume la comunicazione tra due settori diversi, l’economia delle aziende e la cultura dei musei, che ha portato alla collaborazione tra artisti, designer e centri di produzione attraverso la ricerca di nuove forme espressive e nuovi materiali, in particolar modo in un momento in cui sono tante le aziende che si vedono costrette a chiudere spesso per la difficoltà di innovarsi e reinventarsi.

L’esperienza ha permesso hai partecipanti di venire a conoscenza di una realtà ceramica molto radicata sul territorio, conoscere così grandi maestri  visitando i loro laboratori e spazi espositivi, ma allo stesso tempo i luoghi di produzione seriale che ha dietro di sé tante storie di persone attente ed instancabili colme di “storie di ceramica”.

 

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